Festa di San’Isidoro
Festa di Sant’Isidoro a Sedilo
Sant’Isidoro è venerato in numerosi paesi della Sardegna (Sinnai, Mandas, Senorbì, Orosei, Galtellì, Sedilo, Genoni, Orroli, Calangianus, Santa Teresa Gallura, Teulada) e le celebrazioni in suo onore rappresentano una delle principali feste della primavera. Un tempo le processioni in onore del Santo vedevano la partecipazione di bovi aggiogati e inghirlandati con fiori di campo, mentre oggi prevalgono lunghe teorie di trattori infiorati. Ma oggi come in passato si chiede al Santo di propiziare un buon raccolto e gli si affidano le messi chiedendogli di allontanare le carestie. Nelle varie località dell’isola oltre alla processione religiosa con il canto dei gosos o goccius (antichi canti sacri con i quali si celebrano le lodi del santo cui sono dedicati), si può assistere alle sfilate di costumi tradizionali, a spettacoli folkloristici quali balli, canti tradizionali e gare poetiche in lingua sarda.
Isidoro, nato a Madrid nel 1080, faceva l’agricoltore sotto padrone ed essendo un fervente cristiano, durante il lavoro si appartava spesso per pregare. Ma nonostante le numerose soste per la preghiera, i risultati del suo lavoro erano superiori a quelli degli altri contadini, tanto che ben presto si diffusero racconti di eventi miracolosi: durante la mietitura il grano raccolto da Isidoro veniva prodigiosamente moltiplicato, mentre durante l’aratura gli angeli lavoravano al suo posto. Morì il 15 maggio 1130 e col tempo la sua fama varcò i confini spagnoli per estendersi in Europa e nelle colonie spagnole d’America. Nel 1622 Isidoro fu canonizzato da Gregorio XV e le sue reliquie si trovano ora nella cattedrale di Madrid.
A Sedilo, paese del centro Sardegna, famoso per la passione per i cavalli, la festa di Sant’Isidoro si svolge il 15 maggio. L’aspetto più importante della festa e la grande processione alla quale partecipano anche 80 – 100 cavalieri. Verso le 10 di mattina i cavalieri si radunano nel sagrato della chiesa, dove il presidente del comitato che organizza la festa, tramite un’ asta affida al cavaliere che farà la migliore offerta una bandiera con l’effige del santo. Nel frattempo nel sagrato si radunano anche i mezzi agricoli e i fedeli che parteciperanno alla processione. La processione è aperta dal cavaliere con la bandiera del santo, davanti a tutti gli altri cavalieri, seguono i mezzi agricoli e i vari comitati o associazioni del paese con le loro bandiere o gonfaloni. La statua del santo è portata in processione sopra un carro addobbato con fiori e spighe di grano, trainato da un imponente giogo di buoi. Dopo aver percorso le vie principale del paese, la processione fa rientro al sagrato e i cavalieri compiono tre giri rituali attorno alla chiesa. Lo stesso faranno i mezzi agricoli guidati dal carro con la statua del santo.